In questo 2024, centenario della morte di Giacomo Matteotti avvenuta per mano fascista il 10 giugno 1924, Arca Azzurra affronta con una lettura aperta la storia della sua vita e del suo straordinario percorso politico e umano, attraverso fonti di alto valore storico, compresi gli importantissimi saggi usciti quest’anno, senza dimenticare gli epistolari e le trascrizioni dei suoi discorsi parlamentari. L’intento è quello di restituire il ritratto di un rivoluzionario pieno di idee e di passione capace di comprendere e difendere i diritti degli umili, degli ultimi. Tenace, caparbio, polemista indefesso al limite della sfrontatezza. Eccolo sfidare nei suoi comizi nelle piazze del suo Polesine la marmaglia fascista, eccolo strenuo e quasi unico difensore dell’ideale socialista di non intervento nella Grande Guerra davanti e contro gli opportunisti e i voltagabbana del suo stesso partito. Eccolo in Parlamento affrontare a viso aperto prima Nitti, Giolitti e poi Mussolini. Ed è proprio di quest’ultimo, di Mussolini, che diviene il primo vero antagonista, spina nel fianco coerente e spietata in vita, fantasma che aleggerà sul fascismo per tutta la durata della dittatura dopo il suo assassinio. È sorprendente e illuminante la caparbietà e la coerenza di questo eroe solitario, che nella sua lotta aperta contro il fascismo e il suo capo va verso la morte con la stessa consapevolezza di chi ha combattuto e combatte la mafia come Peppino Impastato, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e altri, tanti. E La figura di Matteotti può essere la chiave per decifrare le contraddizioni, le anomalie, i capovolgimenti che caratterizzano un periodo storico certo non facile, tuttora oscuro in molti suoi passaggi, quello che va dalla fine della Grande Guerra all’avvento della dittatura fascista. Non abbiamo la pretesa della completezza, ma certamente vorremmo addentrarci in quel tempo così controverso attraverso l’opera di questo gigante e le vite di personaggi che famosi o sconosciuti, donne o uomini hanno avuto un ruolo in questa saga del reale, con uno sguardo anche sullo struggente dipanarsi del racconto di un amore profondo: quello tra Giacomo e sua moglie Velia. Arca Azzurra si impegna dunque a raccontare la storia e le gesta di Giacomo Matteotti, deputato socialista che per la sua coerenza e la sua passione si staglia solitario anche nei confronti del suo stesso Partito, come di un Parlamento nazionale asservito o inconcludente. Una solitudine patita anche nei confronti della propria famiglia, da cui dovette vivere spesso separato prima al confino poi da uomo braccato dalla violenza fascista per non coinvolgere i suoi cari. Una solitudine che gli costò la vita, ma fece di lui un testimone e un padre della storia democratica della nostra Repubblica. E il racconto sarà un reading collettivo, che vedrà in scena gli attori della compagnia coadiuvati da allieve e allievi dei laboratori teatrali e, là dove possibile, coinvolgendo la cittadinanza di quelle comunità che vorranno, non solo ascoltare, ma anche essere narratrici della vita di questo gigante della storia in fondo recente di questo nostro Paese, sempre di più senza memoria
Teatro del Borgo
Storico, di quartiere, a grandezza d'uomo